mercoledì 30 novembre 2011

Turco: Che cos'è l'agglutinazione? What is agglutination?

Grammatica - Oggi cercherò di semplificare al massimo il concetto di “agglutinazione”, concetto estraneo all’italiano e più in generale alle lingue neolatine.
Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare  di una patologia alimentare: la celiachia, e quindi della intolleranza al glutine di coloro che ne soffrono.
Che cos’è il glutine?
Basta sfogliare un qualsiasi dizionario e leggerete che Il glutine è una sostanza lipoproteica che si origina dall'unione, in presenza di acqua, di due tipi di proteine: la gliadina e la glutenina presenti principalmente nell'endosperma delle cariosside dei cereali quali frumento, farro, segale, kamut e orzo. Viene anche usato come addensante nelle formulazioni in tavoletta o pastiglie di alcuni farmaci e industrialmente come collante per l'apprettatura di carte e tessuti. Il glutine conferisce agli impasti viscosità, elasticità e coesione.”
Bene, soffermiamoci  a riflettere sugli epiteti: addensante; collante e coesione.



          foto tratta dal sito: httpwww.flickr.comphotosbardi1310609819sizesminphotostream
Dire, dunque, che la lingua turca è una lingua agglutinante, vi farà pensare ad una lingua che addensa, ad una lingua che tende ad unire.
Ebbene, la lingua turca, contrariamente a quanto avviene nell’italiano, ad esempio, è una lingua che addensa le parole con dei suffissi… suffissi che, al posto delle nostre preposizioni, esprimono, a seconda dei casi: i complementi di luogo, termine, complemento oggetto, l’aggettivo possessivo ecc ecc.
 La lingua turca pertanto, viene giustamente definita lingua agglutinante o più semplicemente suffissale.
Adesso andremo a vedere con alcuni esempi pratici in che cosa consiste lagglutinazione.
In turco il processo dell’aggiunta di suffissi ad altri suffissi può portare alla formazione di parole alquanto lunghe che possono corrispondere ad alcune nostre frasi, proposizioni ed espressioni.
Ad esempio:
sokaktakiler, “la gente nella strada”;
gelirlerken, “mentre stanno venendo”;
avrupalılaştırılamıyabilenlerdenmişsiniz, “ Sembrate di essere uno di quelli che può essere incapace di  essere europeizzato ”;
çalıştırılmamalıymış, “dicono che non dovrebbe essere fatto/a  per lavorare”.
   
   In  conclusione, posso rassicurarvi che la maggior parte delle costruzioni sono molto più semplici ed immediate. Ho voluto prendere degli esempi di scuola, proprio per farvi notare  il massimo “dell’architettura linguistica” del turco.
Ciò che al momento potrebbe esservi davvero impossibile e impronunciabile; col tempo e con la vostra curiosità, vedrete come vi sarà familiare costruire le parole turche, grazie allo studio dei vari suffissi.
 A presto!

 Hasta muy pronto... todos los que hablan la lengua española pueden leerme con el traductor a sus derecha!
Gracias, espero de leer pronto sus comentarios! ;-)

lunedì 28 novembre 2011

Turchia: La Tigre d'Europa - Turkey: The Tiger of Europe

 News - Benvenuti in questa nuova sezione di Türkitalialand, dedicata appunto alle informazioni e all'attualità.
La notizia del giorno riguarda la lodevole crescita economica che sta vivendo la Turchia nel corso di questo decennio e le prospettive per il futuro sono sempre più rosee. Buon per loro verrebbe sicuramente da dire...
Vi sottopongo a vostro giudizio alcuni articoli tratti rispettivamente e volutamente da quotidiani totalmente diversi ma che sostanzialmente hanno un'unica visione:   La crescita economica della Turchia.  

                                   Foto tratta da: Nuova Lira Turca

 
Il primo articolo è tratto da "Lettera 43", quotidiano online indipendente:  
Ecco il pezzo:
" Turchia: Pil del primo trimestre 2011 a 11%
 Registrando la più forte progressione al mondo, il Pil della Turchia nel periodo gennaio-marzo è aumentato dell'11% rispetto all'anno precedente, più di Cina e Argentina. SU base mensile la variazione è del 1,4%. Lo ha annunciato il 30 giugno la Turkstat, l'Ufficio di statistica di Ankara. Nel segnalarlo, il sito del quotidiano turco Hurriyet ha sottolineato che la Turchia è diventata «l'economia con la crescita economica più veloce e il solo paese al mondo con un tasso di incremento a due cifre». Un altro giornale turco, Zaman, ha precisato che nel primo trimestre la Turchia, per tasso di crescita, è seguita dall'Argentina con 9,9 e Cina con 9,7%.
LA TIGRE D'EUROPA. In termini di Parità del potere di acquisto (Ppp), la Turchia è la 16esima economia mondiale e aspira a entrare fra le prime dieci nel 2023. Un mese fa la Commissione europea aveva rivisto le previsioni di crescita di Ankara dal 4,5 al 6,1% , contro una media di 1,8% nell'intera Ue. Negli ultimi otto anni, il reddito pro capite turco è triplicato.
Giovedì, 30 Giugno 2011 "

Il secondo articolo è tratto dalla rassegna stampa de "Il Foglio", 23 novembre 2011, pagina 9, autore: redazione del Foglio.
Ecco il pezzo
" «Ci fidiamo di Erdogan? Gli esperti (e la Farnesina) rispondono»
Roma. La Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan è diventata un punto di riferimento per molti popoli in rivolta del vicino oriente. Dalla Tunisia alla Libia, dall’Egitto alla Siria, le opposizioni al tiranno di turno si appellano al modello turco come fonte di ispirazione per un futuro più democratico. E l’occidente ha ripreso a domandarsi se sia possibile fidarsi di Erdogan, dopo la sua mano tesa all’Iran in cerca dell’atomica e la quasi rottura diplomatica con Israele. [...] Di certo Ankara non risparmia nulla ad Assad. Il presidente, Abdullah Gül, in visita nel Regno Unito è stato intervistato dai grandi media britannici ai quali ha detto: “Non c’è più spazio per regimi dittatoriali, è indispensabile accelerare sulle riforme”. Ankara tenta così anche di “capitalizzare la rendita di posizione acquisita negli ultimi dieci anni”, spiega al Foglio Carlo Frappi, dell’Istituto per gli studi di politica internazionale di Milano. Come ha ricordato lo stesso Gül, la Turchia “è paragonabile a un ponte tra Europa ed Asia”, non può fare a meno di guardare all’occidente, “visto l’antico rapporto che la lega alla Nato”. Molti tra i leader occidentali, però, non sono affatto convinti che i giri di valzer di Erdogan in politica estera siano terminati. Troppe le ambiguità manifestate nel passato, troppe le alleanze sospettose intrecciate nell’ultimo decennio alla guida di quella che è stata ribatezzata “la Cina del Mediterraneo”. Gül invoca un credito di fiducia, chiede che “l’Europa consideri il potenziale della Turchia”, quanto potrebbe dare (anche in termini economici) al vecchio continente in crisi perenne. E’ un refrain che ha a lungo scandito i rapporti tra Bruxelles e Ankara, prima che la Turchia voltasse le spalle a un’Europa ostile e s’occupasse dei vicini a est. E allora: ci si può fidare? L’Italia è convinta di sì, spiegano al Foglio fonti della Farnesina, che confermano “pieno sostegno agli sforzi di Ankara nella crisi siriana”. Un appoggio pressoché incondizionato che prevede anche il “via libera all’adozione di sanzioni economiche in grado di isolare Assad”. Questi temi saranno oggetto dell’incontro tra il neoministro degli Esteri, Giulio Terzi, e il suo omologo Ahmet Davutoglu per l’VIII Foro italoturco, che si apre domani a Istanbul. “L’Italia appoggia il Consiglio nazionale siriano, e sostiene l’associazione della Turchia ai processi di consultazione sulle principali questioni mediorientali”, aggiungono dalla Farnesina. Secondo Frappi la fiducia è ben riposta: “Erdogan è un interlocutore credibile, il suo obiettivo primario è la stabilizzazione dell’area mediorientale e mediterranea” e l’Ue dovrebbe cogliere al volo l’occasione. Ma non lo fa, perché la Turchia non si è rivelata così affidabile, non sempre almeno. Eppure anche Hugh Pope, membro dell’International Crisis Group e grande conoscitore della Turchia, sostiene che, “nonostante la volontà del premier turco di mantenere una linea indipendente sulle grandi questioni di politica estera, alla fine rimane pur sempre un leader pragmatico e politicamente vicino agli Stati Uniti”. Bisogna fidarsi di Erdogan anche perché “di fatto la Turchia indica ai popoli mediorientali molti valori propri dell’Unione europea”. Dunque, una stretta alleanza con Ankara potrebbe essere utile a un’Europa alla continua ricerca di legittimazione internazionale.[...]. "
Grazie a tutti coloro che vorranno esprimersi a riguardo! 

A presto!  
Ps. Ricordo a tutti che potete lasciare un commento in basso ad ogni Post e per suggerimenti, idee o correzioni, inviatemi un email al seguente indirizzo: turkitalialand@gmail.com

sabato 26 novembre 2011

IV PARTE - COME SI IMPARA A LEGGERE IN TURCO? HOW DOES LEARN TO READ IN TURKISH?

Foto tratta da: Imparare a Leggere
      Dopo una breve pausa sulla classificazione della lingua  turca, concludiamo  il nostro discorso sull’alfabeto.
Bene,  oggi andremo a vedere nel dettaglio come leggere un testo in lingua turca. Alcune anticipazioni sono già state fatte in precedenza e sicuramente avrete notato alcune novità rispetto al nostro alfabeto.  
 In turco c’è solo un modo per leggere ogni lettera:  “A”, ad  esempio, dà soltanto un suono e non come in altre lingue europee…basti pensare alla lingua inglese, lingua che grosso modo tutti conoscete, in cui il suono della “A” varia  a seconda che leggiamo: bar, ban, father, swan.
In turco, inoltre, non vi sono i dittonghi. Quando due vocali si incontrano, vengono pronunciate distintamente col proprio suono. Ogni lettera  dunque viene pronunciata individualmente ed ogni parola  viene pronunciata esattamente come è scritta.
Tuttavia, vi è solo un’eccezione, nella lettera:   ğ. Tale lettera serve per prolungare il suono della vocale che la precede e non la si trova mai ad inizio di parola.
Nella lingua turca, vi è una notevole abbondanza di vocali rispetto alla nostra lingua. Nell’alfabeto turco infatti, troviamo ben otto vocali e ventuno consonanti, tuttavia sei vocali in meno rispetto all’alfabeto Ungherese!
Le vocali vengono divise in due gruppi. Vi sono quelle dette frontali, dolci o prepalatali: e, i, ö, ü. Sono dette frontali proprio perché sono pronunciate essenzialmente con le labbra e  quindi dopo il palato. Quelle del secondo gruppo, invece, sono dette anteriori, dure o postpalatali: a, ı, o, u.
Questa classificazione è bene ricordala anche in seguito perché sarà utile, a mio  avviso, per acquisire il concetto di “armonia vocalica”.
Sia l’armonia vocalica , correlata al fenomeno dell’agglutinazione che approfondiremo più avanti, sia l’ampio uso delle vocali frontali, nello specifico: ö e ü; rendono la lingua turca particolarmente armonica e musicale.  Sebbene queste due vocali possano sembrare difficili ad un italiano o ad un inglese, coloro che, invece, hanno studiato francese le trovano in “sur” e “tu” ( ü ) e in  “jeux” e  “deux”( ö ).
La vocale anteriore o prepalatale ı, che è considerata da alcuni linguisti come inesistente in italiano, spagnolo, francese ed inglese, può essere trovata in alcune espressioni dialettali dell’italiano, specialmente al sud, e parole inglesi come  hospitable, remarkable, this e wanted. Si tratta essenzialmente, a mio avviso, di una i soffocata. Non a caso, infatti, la lettera  ı viene scritta senza il puntino in alto, sia in minuscolo che in maiuscolo, al contrario di quanto avviene, invece, per la vocale i che viene scritta, proprio per evitare confusione tra le due vocali, col puntino sia in minuscolo i che maiuscolo İ.
La  r, invece, viene pronunciata sempre ed è come in italiano.
Nell’alfabeto turco, non vi sono le seguenti consonanti: q; x; w.
Come avete potuto ascoltare dal video, inoltre, le consonanti hanno la stessa pronuncia delle nostre consonanti, eccetto che per c e ç.
C è uguale al suono di j, come in jazz o gelato.
Ç è uguale al suono di ch ( in inglese) come in change, Church;  uguale alla nostra “ci” di  arrivederci, ciao.
Per quanto riguarda, invece, il suono della consonante g, è sempre un suono duro come nella parola italiana “gatto” o nella parola inglese “gun”.
La consonante h, è sempre aspirata come in inglese. Ad esempio nelle parole: “high”; “ hard”;  “harvest”.
La consonante S ha sempre un suono dolce, come nella parola italiana “sole” o come nella parola inglese “sister”.
La consonante ş ha lo stesso suono che troviamo nelle seguenti parole inglesi: “shoe”; “shine”; “shimmer”. Lo stesso suono,in pratica, che troviamo nell’italiano in: “ sci”; “sciame”; “sceriffo”.
Infine, la consonante v è pronunciata come la w in inglese; sostanzialmente ricalca il suono della v italiana. Quando però è doppia come nella parola turca “kuvvet”, il suono ricorda quello della V inglese.
       Colgo l’occasione per  ringraziare  tutti coloro che attendono con impazienza i miei post e tutti coloro che numerosissimi sostengono questo spazio virtuale totalmente libero.  Ben presto sarò lieto di pubblicare post inerenti alla cinematografia turca, alla cultura turca e più in generale alle notizie di attualità che arrivano  dalla Turchia. Grazie per i vostri suggerimenti .
Por fin un  gracias especial para todos que son de lengua española y  leen con mucho interés ese  Blog. ¡ Gracias a todos!   ¡Hasta muy pronto!
 
Leggi anche:
                       


 

mercoledì 23 novembre 2011

III parte -Türkçe Alfabesi-Alfabeto Turco-Turkish Alphabet

Si continua a dibattere se il gruppo delle lingue Turche faccia parte o meno di un ramo di una famiglia più grande, vale a dire della famiglia delle lingue Altaiche, famiglia che include il gruppo delle lingue Mongole, Tunguz e probabilmente anche quelle Coreane. Nel XIX secolo viene affiancato un ramo linguistico alla famiglia già numerosa delle lingue Altaiche, chiamato lingue Uraliche, così che l’intera famiglia linguistica prenderà il nome di Lingue Uraliche-Altaiche. L’argomento è molto discusso, nel senso che non tutti nel mondo della linguistica sono sostenitori di  questo gruppo linguistico, di cui non si ha prova di una comune genesi storica bensì è un raggruppamento frutto della constatazione di alcune affinità morfosintattiche.  Quali sono pertanto queste caratteristiche? Le caratteristiche che appartengano a questo grandissimo gruppo linguistico sono essenzialmente le seguenti:
-         Agglutinazione;
-         Armonia vocalica;
-         L’assenza del genere grammaticale.
Prossimamente approfondiremo meglio ciascuna di queste tre caratteristiche che sono la carta di identità della lingua Turca e che accomunano incredibilmente il Turco al Finlandese e all’Ungherese, cioè alle lingue Ugro-finniche, sottogruppo delle lingue Uraliche.  Una parentela davvero sorprendente data la distanza geografica dei due posti.    
Di seguito, potrete vedere la distribuzione delle lingue Uraliche-Altaiche
        File:Linguistic map of the Altaic, Turkic and Uralic languages.png
                 Mappa tratta dal sito: Lingue Uraliche - Altaiche





Leggi anche:  
                              Come si legge in Turco?  >>>



martedì 22 novembre 2011

II parte - Türkçe Alfabesi - Alfabeto Turco - Turkish Alphabet

Finalmente eccomi qui…
Nel post precedente avete avuto modo di conoscere ed ascoltare l’alfabeto turco. Un alfabeto latino dunque e non in caratteri arabici come avete ben notato. A titolo di curiosità vi dico di non dare mai dell’arabo ad un turco perché non la prenderebbe proprio bene…dal momento che i turchi non mancano mai di sottolineare la loro tipicità ed unicità di essere turchi appunto e non arabi, oltretutto quest’ultimi sono stati per secoli i loro conquistatori. 
Lungi da me l’idea di scrivervi un trattato sulla storia della lingua turca e sulla filologia turca, risulterebbe sicuramente interessante, per certi versi, ma non credo che la cosa possa interessare più di tanto ai non addetti ai lavori oltre al fatto che non ne sarei sicuramente all’altezza. Tuttavia cercherò di sintetizzare i concetti essenziali e fondamentali per entrare poi direttamente nel vivo della lingua. 
Fino al 1922 la lingua della Turchia era conosciuta come Osmanlınca ovvero Turco Ottomano. Col finire della dinastia degli Ottomani si rese necessario trovare un nuovo nome per distinguere questa lingua dalle altre facenti parte dello stesso gruppo linguistico, i cui domini si estendevano dal Mediterraneo sino alla Cina. I turchi della penisola anatolica chiamavano la loro lingua Türkçemiz “Nostro Turco”, o meglio Türkiye Turkçesi “ Turco di Turchia”. Va subito detto però che la lingua turca non è una lingua indoeuropea e quindi non è una lingua che trova  le sue radici dove le trova la nostra e la maggior parte delle lingue europee.
 La lingua turca fa parte della famiglia delle lingue turciche. Per meglio renderci conto di quali nazioni e quindi lingue fanno parte di questa famiglia, vi allego le seguenti mappe: 


            
                                                  Mappa dal sito:Transanatolie


             http://www.transanatolie.com/English/Turkey/Turks/Turkish%20Languages/Azeri.jpg
                                           Mappa tratta dal sito:Transanatolie





Turkic Languages

                
               Leggi anche:  




domenica 20 novembre 2011

I parte - Türkçe Alfabesi - Alfabeto Turco - Turkish Alphabet

L'alfabeto Turco.
Ho deciso di postare questo video perché sicuramente è più intuitivo e moderno
della solita tabella con tutte le lettere dalla A alla Z, molto di ottocentesca memoria.
A breve pubblicherò altri post riguardo l'alfabeto e le particolarità o meglio
"specialità" di alcune sue lettere, nonché il tanto preannunciato excursus storico al
fine di comprendere meglio come il Turco venga parlato e studiato oggigiorno.




  Ovviamente però è buona regola annotare su un foglio, meglio ancora se è
un quaderno, il seguente alfabeto e provare a ripeterlo e leggerlo più volte magari
anche con l'ausilio del filmato stesso. E' importante, infine, concentrarsi sulle affinità
con il nostro e vostro alfabeto e cercare di cogliere invece quelle che sono le differenze
o per meglio dire, le novità rispetto al nostro alfabeto.


     Per quanto riguarda il reperimento di materiale didattico, il web è davvero
un'ottima risorsa...purtroppo quando si tratta di apprendere una lingua
come il turco, le fonti sono davvero limitate o comunque abbastanza
superficiali.
   Apprendere giocando è un'ottima cosa però, all'occorenza, ritengo che sia anche
necessario riflettere su alcuni aspetti linguistici e grammaticali se davvero
si vuole imparare una lingua molto lontana dalla nostra.
In altre parole...apprendere il turco non è come studiare lo spagnolo, il portoghese,
il francese, l'inglese o l'italiano.
   Ben vengano i videogames linguistici sparsi per il web, davvero utili soprattutto per
apprendere nuove parole ed ascoltare il suono della lingua; tuttavia ho constatato
come non siano sufficienti ad apprendere una lingua come il Turco ad un livello accettabile.
   Occorre, pertanto, una maggiore attenzione e approfondimento sulla grammatica in generale.
  Infine, nel senso che è proprio questo il fine che mi ha spinto a condividere
con tutti voi - turcofili - questo spazio riservato alla grammatica turca! ;-)

    A presto!


                       Gabriele



Ps. Son contento che il video di Mina sia stato di vostro gradimento...!!! Continuate pure a lasciare i vostri commenti! :-)

Leggi anche: 
                                          Alfabeto Turco II Parte >>>

 

venerdì 18 novembre 2011

MINA - "Mevsim Bahar" - "Io Sono Quel Che Sono"

   Andiamo ad ascoltare infatti il suono della lingua turca da una voce italiana
     alquanto nota e cara ai più...
        
                 

Premessa - Tükçe - Turkish - Turco

   Prima di iniziare a scoprire la grammatica turca con le sue
razionalissime e originalissime regole... più avanti vedremo il perché le definisco razionalissime...
   Occorre però, da subito, sfatare alcuni luoghi comuni in merito allo studio della lingua turca...
occorre cioè dire che si tratta di una lingua impegnativa ma non impossibile,
penso che con la curiosità ed una forte motivazione si possa apprendere qualsiasi lingua,
anche il Marziano !  ;-)


     Dicevo poc'anzi lingua  non impossibile anche perché è una lingua che usa
l'alfabeto latino, il nostro alfabeto, e altro dato interessante per noi italiani, il testo turco si legge così come
è scritto...sì, è proprio come  la nostra lingua!
Inoltre, nello studio della lingua turca, chi ha avuto la fortuna di studiare il Latino, il Greco Antico( per certe sfumature), ma soprattutto il Latino e chi invece ha appreso o conosce anche la Lingua Francese avrà un enorme vantaggio.
   I primi infatti avranno sicuramente una marcia in più nel comprendere alcuni pilastri della grammatica turca, mentre i secondi incontreranno dei vantaggi dal punto di vista linguistico-lessicale.
    Beh, è inutile dire che se conoscete sia il latino che il francese allora avrete proprio una marcia in più nell'apprendimento della lingua turca!
In seguito vedremo il perché...
   Nel  prossimo Post, ritengo che sia utile fare un excursus sulla lingua, vale a dire, esaminare brevemente la sua evoluzione nel tempo, indispensabile per cogliere certe peculiarità linguistiche,
e sulla sua familiarità nel panorama linguistico europeo moderno.
    Come dicevo all'inzio, per studiare la lingua turca ma in generale qualsiasi lingua occorre una forte motivazione e tanta curiosità...!

Sarà un piacere, per me, leggere i vostri commenti...

A presto! ;-)

Gabriele

mercoledì 16 novembre 2011

ATTENTION PLEASE. . .


The First Lesson of Turkish Language... coming soon!

La prima lezione di turco inizierà questa settimana, vi attendo numerosi!

La première leçon de la langue turque va commencer pendant cette semaine!

La primera lección de la lengua turca comenzará esta semana!

Thank you!
See you soon... ;-)

  

Ps. In this moment there are a lot of news about our new Government, thank you for your patience.



La foto ad inizio articolo è tratta da: http://www.flickr.com/photos/amarola/268642793/


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